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Il matrimonio ebraico non è un sacramento indissolubile, ma piuttosto un contratto che per una serie di ragioni può venire meno.

Ecco quindi che si prospetta l’eventualità del divorzio, della scissione del matrimonio. La parola ebraica che indica divorzio è gherushim; esso viene formalizzato davanti al tribunale, bet din. In origine, come rivela la parola ebraica, il divorzio era concepito essenzialmente come il ripudio della moglie da parte del marito; ancora oggi elemento essenziale è il ghet, il libello di ripudio, il documento che sancisce la fine dell’unione e viene consegnato alla moglie del marito. In realtà anche la donna può chiedere questo libello. Sono molte le ragioni per le quali il Talmud giustifica il divorzio: l’incapacità di procreare, l’incompatibilità di carattere, la condotta sconveniente da entrambe le parti. A garanzia della donna sussiste la ketubbah, il contratto matrimoniale.

Fonte: "Gli ebrei questi sconosciuti" di Elena Loewenthal