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Di Rav Alberto Sermoneta

Questo che leggeremo il prossimo shabbat è l’ultimo dei pirkè avot; infatti questo shabbat è l’ultimo sabato prima della festa di Shavu’aot, la festa che ricorda il mattan Torà – la donazione della Torà.

Il VI capitolo è chiamato “perek de – Rabby Meir ed è una sorta di commentario agli altri capitoli, ma soprattutto una esaltazione della Torà e a coloro che si occupano del suo studio e dell’osservanza delle mizvot.
E’ conosciuto anche con il nome di “perek kinian Torà” “capitolo dell’acquisto della Torà”, in quanto la festa di Shavu’ot è conosciuta anche con lo stesso appellativo di kinian Torà.
Il capitolo è stato unito al resto degli altri in tempi particolarmente lontani, rispetto al resto del trattato, in quanto dovendosi leggere nelle sinagoghe, nei sabati che intercorrono fra quello dopo Pesach e quello prima di Shavu’ot (sei sabati), si è deciso di aggiungerne uno.
Tutti i suoi paragrafi, a differenza degli altri capitoli, sono molto lunghi, ma quello che più desta curiosità è l’ultimo in cui è detto:
“Tutto ciò che ha creato il Santo Benedetto Egli sia, non lo ha creato altri che per il Suo onore e la Sua gloria, da ciò che è detto (Isaia 43) tutto ciò che viene chiamato con il mio nome e per il mio onore l’ho creato, l’ho plasmato e l’ho completato; per ciò è detto (Esodo 15) Il Signore regna per sempre in eterno”.
In questa espressione del profeta Isaia, si ritrovano i tre verbi della Creazione che sono:
borè – creare dal nulla; jozzer – plasmare da materia già esistente e ‘osè – completare, portare a compimento.
Sembra parecchio strano che il Tannà (maestro della Mishnà) abbia espresso questa opinione abbastanza restrittiva verso l’Eterno, in quanto secondo i Maestri della Kabalà il Signore ha addirittura ristretto il Suo essere per far posto all’uomo ed ha creato tutto in funzione di questo.
Il Kehati, famoso commentatore moderno della Mishnà, spiega dicendo che tutto ciò che il Signore ha creato, lo ha creato per lasciare ai posteri la testimonianza della Sua potenza, nell’Opera Creativa, in modo che ogni essere vivente possa poi dimostrarlo ai suoi discendenti, allo stasso modo di come fecero i Figli di Israele quando oltrepassarono il Mar Rosso, proclamando:
Il Signore regna per sempre in eterno!