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Presso il Museo Ebraico di Bologna
Ore 15.
A cura di Arhonee Nahmiel, docente di ebraico presso il MEB.
L’ebraico è una lingua che è stata parlata ininterrottamente per circa tremila anni, insieme alle lingue utilizzate nei diversi contesti culturali. E' stato l’elemento culturale di maggiore importanza che ha permesso il mantenimento di una omogeneità dell’ebraismo nel mondo e che ha conservato le caratteristiche delle lingue antiche. L’ebraico è una lingua semita e si scrive da destra a sinistra; il suo alfabeto è composto da ventidue lettere e sono tutte consonanti.
La tradizione ebraica afferma che le ventidue lettere dell'alfabeto ebraico non sono segni arbitrari e secondo la Cabbala erano preesistenti alla stessa creazione del mondo. Ognuna di esse è uno strumento attraverso il quale un intero settore della creazione fu formato e fatto, combinazioni di lettere Dio emanò, creò, formò e fece ogni cosa che esiste nei mondi spirituali e materiali. Ed è per questo che la tradizione ebraica attribuisce al proprio alfabeto un valore spirituale ed etico che non si riscontra in nessuna altra lingua. Ogni lettera possiede una forma; un nome e un valore numerico: ognuno di questi tre elementi può venir studiato su piani diversi, ogni lettera diventa quindi uno strumento di meditazione, contenente l'insegnamento morale o pratico che ne deriva.