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Molto tempo fa, gli Ebrei vivevano in Persia sotto il dominio del Re Achashverosh, che governava su un suo impero di ben 127 paesi, dall’india in oriente fino all'Etiopia in occidente.

II nostro popolo aveva passato brutti tempi. II Tempio di Gerusalemme era stato distrutto e tutti erano stati esiliati in Bavel dove povertà e difficoltà li affliggevano nel loro esilio.
Sotto il regno di Achashverosh iniziarono a superare le difficolà negli affari e nei mestieri. Ma per 70 anni il Tempio era rimasto una rovina e gli Ebrei tristemente si chiedevano se sarebbero mai ritornati a Gerusalemme. Sarebbero ritornati alla loro dimora?
Nel terzo anno del suo regno il re Achashverosh fece una festa. Tutti erano invitati, da tutti i paesi del mondo, compresi gli Ebrei di Shushan, la capitale. Achashverosh desiderava che tutti lo amassero e che tutti lo rispettassero.
Era una situazione difficile per gli Ebrei. In realtà non desideravano partecipare alla festa di Achashverosh perché temevano che i cibi offerti non fossero Kasher. Ed anche se lo fossero, come avrebbero potuto partecipare quando il re Achashverosh avrebbero indossato gli abiti di Cohen Gadol (il Sommo Sacerdote) che erano stati rubati dal loro proprio Tempio di Gerusalemme?
Mordechai, il capo degli Ebrei, consigliò loro di non andare, ma la maggioranza del popolo aveva paura di Achashverosh, e non lo ascoltarono. Che cosa avreste fatto voi?
Sicuramente nessun soldato di Tzivot Hashem sarebbe mai andato alla festa di Achashverosh. Disgraziatamente, molti Ebrei ci andarono, anzi, la maggioranza di loro e fecero male.
Di Shabbat tutti gli Ebrei andarono a casa loro anche se la festa procedeva. Mentre facevano Kiddush nelle loro case, le altre persone invitate alla festa di Achashverosh continuavano a bere, a bere, a bere. Achashverosh, ubriaco ordinò a sua moglie, Vashti, di mostrarsi a tutti, cosicché potessero vedere quanto fosse bella. Vashti, però, si senti offesa da questo ordine di un ubriaco. "Non verrò", disse. Nessuno sapeva cosa dire. "Che venga uccisa", gridò un consigliere, "se no d'ora in poi tutte le mogli disobbediranno ai loro mariti!" Questo consigliere era Haman, il malvagio Haman. Achashverosh diede ascolto alle sue parole e Vashti fu giustiziata. Sapete perché Vashti non volle venire? Improvvisamente le erano usciti tanti brufoli e le era perfino spuntata una coda! Tutto questo era successo perché Hashem la voleva punire, per essere stata cosi malvagia con le piccole ragazze ebree obbligandole a lavorare di Shabbat. Per questo motivo fu giustiziata di Shabbat.
Ora, Achashverosh aveva bisogno di una nuova regina e la fece cercare in tutti i suoi 127 paesi. In montagna ed in pianura, in oriente come in occidente, al nord come al sud. Finalmente i suoi messaggeri trovarono una ragazza bellissima, Ester, nipote di Mordechai; chiunque la incontrava rimaneva incantato dalla sua grazia, modestia e gentilezza.
Ester non voleva sposare Achashverosh; infatti aveva fatto tutto il possibile per non essere notata, ma Hashem aveva un piano. Appena Achashverosh la vide, decise che Ester sarebbe divenuta la sua regina, ma per quanto le chiedesse da dove venisse lei non rispondeva perché Mordechai le aveva raccomandato di non dire una sola parola sulla sua vera identità.
Un giorno Mordechai udì due ministri complottare di avvelenare il re, riferì la cosa ad Ester che la raccontò al re. Achasverosh fece scrivere nel libro dei ricordi che Mordechai gli aveva salvato la vita.
Intanto Haman, era diventato molto ricco e potente e il re lo aveva nominato Primo Ministro di tutta la Persia. Appeso al collo Haman portava fieramente un'immagine del suo idolo ed ovunque andasse, tutti erano obbligati ad inchinarsi davanti al lui.
Tutti, eccetto Mordechai l'Ebreo! Mordechai sapeva che un Ebreo non doveva mai inchinarsi, e nemmeno piegare le ginocchia davanti ad un idolo.
Haman era molto arrabbiato! Era furioso, fumante e decise di eliminare Mordechai e giacché c'era, tutti gli Ebrei.
"Ci stai procurando grossi guai", dissero gli Ebrei a Mordechai. Ma Mordechai non intendeva inchinarsi.
Alcuni giorni prima di Pesach, Haman tirò a sorte per vedere quale mese sarebbe stato il più propizio per vendicarsi degli Ebrei. Aha! Venne fuori il mese di Adar. "Un ottimo mese", pensò Haman: "il mese in cui Moshe, capo degli Ebrei, è morto". Haman dimenticava però, che Moshe era anche nato in Adar. Re Achasverosh diede pieni poteri a Haman, che decretò che nel 13 di Adar dell'anno successivo, tutti gli Ebrei sarebbero stati uccisi, in ogni provincia ed in ogni stato dell'impero. Non c'era dove scappare e non c'era dove nascondersi.
A questo punto Mordechai fece sapere alla regina Ester che era l'unica persona che poteva andare dal re per supplicarlo di avere pietà sul suo popolo. "Como posso andare?" replicò Ester, "Haman ha agito anche contro di me. Nessuno può andare a vedere Achashverosh senza essere stato chiamato da lui e sono ben trenta giorni che sono stata chiamata—nemmeno una sola volta!"
"Tuttavia devi andare", disse Mordechai "è pericoloso, ma tu devi salvare il popolo ebraico".
Per tre giorni la regina Ester non mangiò e non bevve e chiese a tutti gli Ebrei di digiunare e pregare assieme a lei. Poi, andò dal re senza invito.
Prima di entrare nella sala del trono, pregò dal profondo del suo cuore a HaShem per se stessa, per il suo popolo e per la ricostruzione del Tempio. Sapeva di poter essere uccisa in quel momento.
Improvvisamente Achashverosh si accorse della sua presenza. Era adirato, sorpreso, e pieno di un nuovo amore—tutto insieme. Ester aveva un aspetto cosi fragile, e tuttavia cosi straordinariamente bello. Le guardie avevano estratto le loro spade pronte a colpire, Haman sogghignava sinistramente. Poi, ad un tratto Achashverosh alzò la sua mano, offri il suo scettro alla regina e le risparmiò la vita. "Quale è il tuo desiderio?", chiese, "fino a metà del mio regno sono pronto a darti".
Se voi foste Ester, che cosa avreste fatto? Avreste rivelato al re di essere Ebrei? Ester non lo fece immediatamente. Sarebbe stato troppo improvviso. Invece invitò il re ed Haman a venire da lei per una festa che desiderava fare per loro.
Nel frattempo anche altri facevano il loro possibile per annullare i crudeli piani di Haman. Sapete chi? I soldati di Tzivot HaShem di quei giorni. Mordechai aveva chiamato tutti i bambini ad unirsi a lui, ed essi vennero— ben 22.000. Tutti assieme studiarono la Torà, e pregavano a HaShem, chiedendo al Cielo di annullare il terribile editto di Haman.
Mentre studiavano Haman lasciava il palazzo. Era cosi eccitato di essere l'unica persona invitata a cenare col re e con la regina Ester e si affrettava verso casa per raccontare alla sua famiglia la buona notizia, quando vide Mordechai con tutti quei bambini.
Nessuno di loro si inchinò al suo passaggio, né lo degnò di attenzione. "La farò finita anche con voi", promise, ma i soldati di Tzivot HaShem non si spaventarono. "Non ci curiamo di te", gridarono, "Noi staremo con Mordechai, studiando la Torà e pregando, fino alla fine! "'.
Quando HaShem udì le loro preghiere e vide le loro lacrime, disse: "Per amore di questi bambini salverò gli Ebrei! "
E cosi fu. Il coraggio di Ester, la saggezza di Mordechai e le preghiere dei bambini di Tzivot HaShem ribaltarono la situazione ormai disperata. Achashverosh diede ascolto ad Ester quando chiese di non distruggere il suo popolo. Hamen venne smascherato come il peggior nemico del re, non come suo amico e venne impiccato sulla forca che egli stesso aveva fatto erigere per Mordechai, Mordechai venne onorato e promosso alla carica di primo consigliere del re ed infine, il 13 di Adar, il giorno che Haman aveva stabilito per lo sterminio degli Ebrei, questi combatterono contro i loro nemici, uccidendo tutti i malvagi seguaci di Haman.
I Saggi dichiararono che il giorno in cui avvennero questi miracoli e che gli Ebrei terminarono di combattere fosse dedicato a festeggiamenti e ringraziamenti ad HaShem, a dare regali ai poveri, ed a mandare dolciumi agli amici. E il giorno di Purim, la più gioiosa di tutte le feste.
Tratto dal "Moshiach Times" N. 4
Bambini ebrei salvano il popolo da una situazione disperata
di Aron Friedman