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Di Rav Alberto Sermoneta

La scorsa settimana, presentando la figura di Abramo, lo abbiamo definito uno zaddik –giusto.
Infatti nonostante la sua tarda età e quella di sua moglie ha fiducia nella promessa divina che di lì ad un anno gli nascerà un figlio.
Nella parashà di Vajerà , la figura dello zaddik in Abramo emerge di più.
Lo zaddik è colui che si prodiga per il bene del prossimo mettendo a repentaglio, se necessario, anche la propria vita. Abramo fa questo per salvare le città di Sodoma e Gomorra.


Egli conosce bene il comportamento degli abitanti delle due città e comunque, piuttosto che l’intera distruzione di queste, preferisce la teshuvà dei propr abitanti: teshuvà che non potrà mai avvenire per la caparbietà ed il continuo comportamento immorale degli stessi cittadini.
Lo zaddik, quindi è anche colui che sa discutere con D-o per tentare di salvare persone che sa bene che non si pentiranno mai. Tuttavia, la volontà di salvare essere umani prevale anche sulla loro cattiva condotta.
E’ scritto: il Signore non gradisce la morte del malvagio ma la sua teshuvà.
E' l'unica volta in cui assistiamo a un lungo dialogo da parte di Abramo con D-o; cosa che non farà più per il resto della vita.
Uno zaddik fa molte azioni e parla poco: questo è Abramo nostro padre!

Shabbat shalom