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Di Rav Alberto Sermoneta

La parashà di Ki tavò è particolarmente nota per due passi in essa contenuti che vanno sotto il nome di “berakhot e kelalot” (benedizioni e maledizioni), tant’è che nel momento in cui si leggono, è uso chiudere le porte del tempio: coloro che sono dentro non possono uscire, mentre coloro che si trovano fuori non possono entrare.A proposito delle “berakhot e delle kelalot” ci si domanda il motivo per cui il popolo viene diviso in due gruppi, e si  dispongono rispettivamente sotto il monte Gherizim, coloro che saranno testimoni delle berakhot; sotto il monte Eval, coloro che dovranno testimoniare sulle kelalot.

Per comprendere questo, dobbiamo tornare indietro di alcuni versi, in cui è scritto:“…e parlò Mosè insieme ai cohanim ed ai leviim al popolo dicendo: - fai silenzio ed ascolta Israele, oggi stai per divenire un popolo agli occhi del Signore D-o tuo e ascolterai la voce del Signore D-o tuo e metterai in pratica tutti i suoi precetti e le sue leggi che io ti comando oggi”.Questo è il prologo dell’elencazione delle benedizioni e delle maledizioni, a cui le dodici tribù, sei da una parte e sei dall’altra, testimonieranno per i secoli successivi.Il popolo, spiegano i commentatori, sta per prendere finalmente possesso della terra e quindi assumere l’autonomia “in toto” di tutte le responsabilità necessarie ad essere un popolo, sotto ogni punto di vista.Non c’è dubbio che il Signore vuole delle garanzie: nel caso in cui esso si comporti male sulla terra di Israele, qualcuno testimonierà che la punizione era stata già annunciata dalla Torà; viceversa per il giusto comportamento,  ci sarà il premio.Premio legato sempre al possedimento della terra ed una vita sicura su di essa.Il popolo davanti a Mosè, ai Sacerdoti ed ai Leviti, si assume dunque le responsabilità, accettando le parole del Signore.La cosa che desta curiosità è la fine del brano che recita le seguenti parole:“queste sono le parole del patto che ha comandato il Signore”.I Maestri si chiedono il perché questa ultima frase sia stata detta dopo le kelalot e non dopo le berakhot; il Signore forse odia così tanto il popolo da permettere che ciò realmente avverrà?Come è mai possibile ciò?A questo si risponde dicendo che dopo le benedizioni per un buon comportamento, dopo le maledizioni per un cattivo comportamento, il popolo si ravvedrà e tornerà a fare teshuvà e quindi gli verrà nuovamente concessa la terra che è stata promessa ai Patriarchi.Questa è la cosa buona di tutto ciò, questa è la conclusione del patto!
Shabbat shalom