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Di Rav Alberto Sermoneta

"Shofetim ve shoterim titten lekhà bekhol shearekha - Giudici e amministratori porrai per te in ogni tua città" .
Così inizia questa parashà, in cui vengono date una serie di regole riguardanti la Nazione ebraica.

Nelle precedenti si è parlato dei rapporti fra ebrei, fra ebrei e abitanti limitrofi, fra nazioni nemiche. Oggi si tratteranno le regole di una Nazione e della sua amministrazione.

Su quattro elementi si fonda uno Stato:

GIUSTIZIA - una nazione in cui la giustizia non compaia o non sia amministrata, non può durare a lungo. Prima di ogni cosa è necessario garantire agli abitanti di quella nazione la loro incolumità e, soprattutto una giustizia onesta.

FONDAZIONE SPIRITUALE - i leviti che avevano il compito di amministrare i tribunali, avevano anche il dovere di insegnare la Torà e assistere chiunque gli si rivolgesse per avere un sostegno, una sentenza od un insegnamento.

GOVERNO - il re, nel caso specifico, era il punto di riferimento materiale del popolo.
"Porrai su di te un re che sceglierà il Signore D-o tuo. Fra di mezzo al tuo popolo potrai scegliere un re".
Egli doveva agire sempre in funzione a ciò che la Torà comandava e farsi supportare dai Cohanim, per le scelte. Nel caso di una guerra, doveva scendere anch’egli con il popolo e capitanarlo, in modo che il popolo potesse concepirlo come un esempio da seguire.

ESERCITO - necessario alla difesa della nazione e pronto a sostenere qualsiasi guerra o azione militare si presentasse.

Questi, secondo la Torà, sono gli elementi fondamentali alla costituzione di un popolo che, come il popolo ebraico, aveva già all'epoca una legge che garantiva la giustizia più assoluta per i suoi abitanti.
Uno degli elementi primari che compare sempre in questi quattro fondamenti è la giustizia: zedek.
"Zedek zedek tirdof - La giustizia, la giustizia inseguirai: si chiedono i maestri il motivo della ripetizione della parola zedek, in quanto nella Torà non è scritto nulla di superfluo o ripetitivo.
Il primo zedek sta per giustizia "giusta" senza aver né timore, né pietà per nessuno; il secondo zedek sta per giustizia nei confronti di chi è malato, di chi soffre, di chi è oltraggiato.