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Di Rav Alberto Sermoneta

Questa settimana leggeremo la parashà, con cui si conclude il secondo libro della Torà: il libro di Shemot.
Essa inizia con le parole:
"אלה פקדי המשכן משכן העדות
Questo è il conteggio del Tempio, il Tempio della testimonianza"; i Commentatori si interrogano sul perché la parola Mishkan-Tempio, sia ripetuta due volte.
Infatti sappiamo che in tutta la Torà, non vi è neanche una sola lettera in più o in meno del necessario; cosa vuole insegnarci allora la Torà con questa ripetizione?

Per comprendere il motivo, dobbiamo far riferimento a ciò che è scritto all'inizio della parashà precedente - va jakhel.
In essa si racconta che Mosè, per comunicare al popolo l'avvenuta costruzione del Mishkan, organizza una grossa adunata, mettendolo anche in guardia che ciò che hanno costruito e quello che costruiranno in seguito, sulla Terra di Israele, può andare facilmente distrutto a causa del loro cattivo comportamento.
Bene, Mosè presentando al popolo il conto (pekudè) delle spese sostenute, lo mette in guardia di far sì che non si spenda denaro altre volte a causa di un comportamento non corretto.
Ma sappiamo che Mosè è il profeta del popolo il quale sa bene che non sarà così.
Il motivo quindi, della ripetizione della parola Mishkan, indica la costruzione del primo e del secondo Tempio.
Il terzo Tempio, potremo risparmiarci la spesa, perché sarà ricostruito dal Messia per volontà divina.

Shabbat shalom