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Di Rav Alberto Sermoneta

Questo shabbat si conclude anche il terzo libro della Torà - Vaikrà - il libro del Levitico.
Nelle due parashot che leggeremo, viene sottolineato il forte rapporto che deve esserci fra il popolo e la terra di Israel, che rappresenta la posta in gioco fra il popolo ebraico e l'osservanza delle mizvot: “Israel belì torà hi keguf belì neshamà” - Israele senza Torà è come un corpo senza l'anima.
Con queste parole i nostri Maestri ci ammoniscono dicendo che, l'osservanza della Torà, è la condizione fondamentale per il mantenimento del popolo sulla terra di Israele.

Martedì scorso si è pubblicamente inaugurato il padiglione israeliano all'interno dell' Expò.
Grandi sono state le manifestazioni di gioia e plauso nell'ammirare l'alta tecnologia israeliana nel campo dell'agricoltura.
Il rabbino capo di Milano, rav Alfonso Arbib, nel suo discorso ha fatto notare che "la tecnologia deve assolutamente essere lodata per le grandiose innovazioni, ma non dobbiamo affatto dimenticare che se non c'è acqua, le innovazioni e la tecnologia servono a ben poco”.
L'acqua non è un elemento che proviene dalla tecnologia (quest’ultima può aiutare la sua distribuzione nei campi), ma senza, seppure ne basti poca, a nulla servirebbero gli sforzi dell’uomo.
Allora, l'opera e la genialità devono essere anche accompagnati dalla fiducia nel Signore e dall'osservanza della Torà."
Proprio nella seconda delle due parashot, nel brano chiamato "tochachot - ammonimenti" è detto che senza la fiducia in D-o e l'osservanza delle Sue mizvot, la terra sarà la causa dell'abbandono da parte del popolo.
Più volte nel corso della nostra storia millenaria, il popolo è stato mandato in esilio ed ogni volta la terra si è tramutata da giardino in deserto.
Ogni volta però che il popolo ritornava a vivere su di essa, questa tornava ad essere un giardino.
Non a caso il Re salmista - David ha melekh, in un suo salmo dice:
"Ha zoreim bedim'à berinnà ikzoru - Coloro che hanno seminato piangendo hanno raccolto con giubilo", sia nel senso morale che soprattutto materiale e fisico.

Shabbat shalom