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Cari amici,

sono un’amica di Ha Keillah, cattolica, in dissenso frequente con la propria chiesa, anche se questo non c’entra con il mio intervento. Intendevo semplicemente ricordare con voi Bianca Colbi Finzi: vivendo a Bologna non posso non ricordarla e rimpiangerla. Abbiamo solidarizzato da quando mi aveva esposto il caso di Ida Nudel, prigioniera politica ebrea nell’allora Urss, a cui bisognava far pervenire cartoline con ricevuta di ritorno per avere la prova che la posta non veniva riscontrata dall’interessata. Nonostante il messaggio venisse da Montecitorio, arrivò la ricevuta chiaramente non firmata da Ida, a cui fece seguito un’interrogazione parlamentare che produsse un po’ di rumore perché allora la sinistra non si impegnava in questi diritti. Credo di essere stata anch’io per Bianca una figura amica, almeno così mi piace pensare. Come presidente della Comunità bolognese la sua personalità aperta e generosa le aveva conciliato le simpatie di tutti. Erano i tempi in cui alla vigilanza della polizia davanti alla Sinagoga faceva riscontro il rispetto dell’amministrazione civica che contribuì alla costituzione del Centro studi e al restauro dell’antico ghetto. Erano anche i tempi in cui i cattolici del Segretariato per le attività ecumeniche partecipavano ad alcune iniziative della Comunità e il Comitato "Scuola e Costituzione" contava anche sulla sua presenza quando ci pronunciavamo in forma critica nei confronti dell’insegnamento scolastico della sola religione cattolica e interpellavamo il Comune e la Regione contro i finanziamenti alla scuola privata in nome della laicità. E lei sempre disponibile ad iniziative costruttive, sempre cordiale nella relazione, sempre ferma nella difesa dei diritti. Volevo dire anche a voi che, al di fuori della Comunità ebraica, non la ricordo solo io, ma che sono molti quelli che la pensano ancora con amicizia.

Un caro saluto
Giancarla Codrignani

Lettera pubblicata su hakeillah.com