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A Bologna il Sefer Torah più antico del mondo
Da Ines Miriam Marach

Domenica 28 settembre 2014 (4 tishrì 5775) a Bologna, nella solenne cornice dell’Aula Magna di Santa Lucia, prestigiosa sede dell’Università, è stato presentato davanti ad un folto pubblico il Rotolo del Pentateuco più antico del mondo, fin ora sconosciuto.

La cerimonia, promossa da Alma Mater Studiorum e da Cortile dei Gentili, nell’ambito della rassegna “ Sul tempo” è avvenuta alla presenza del cardinale Ravasi (presidente del Pontificio Consiglio della Cultura), Ivano Dionigi (Magnifico Rettore dell’Università di Bologna), Biancastella Antonino (Direttore della Biblioteca Universitaria di Bologna), Mauro Perani (Docente di Ebraico dell’Università di Bologna), Rav Alberto Sermoneta (Rabbino Capo di Bologna) che si sono alternati negli interessanti interventi.

Il Sefer Torah, completo di tutti i cinque Libri, identificato dal professor Perani nell’ambito di un progetto di catalogazione del fondo manoscritto ebraico della Biblioteca Universitaria è stato collocato cronologicamente fra la seconda metà del XII ed il primo quarto del XIII. In pelle di vitello è composto da 58 sezioni cucite fra di loro e presenta una elegante scrittura calligrafica quadrata orientale vergata con inchiostro al carbone con spaziature, ornamentazione e coroncine.

La sua storia risale per tradizione a tempi molto antichi, così come è stata oggi ricostruita. Risulta infatti che questo prezioso esemplare, conosciuto come la “Bibbia di Esdra“ di Bologna sia stato custodito dal XIV al XVIII secolo nella Biblioteca del Convento dai frati Domenicani di Bologna in quanto ritenuto opera autografa di Esdra (V secolo a.e.v.) per via di una scritta vista dal monaco benedettino francese Bernard De Mountfaucon nel 1701 e da lui trascritta nel suo Diarium Italicum, pubblicato nel 1702, secondo la quale sarebbe stata regalato dagli ebrei ad Aimerico.

Il Sefer Torah era riposto in una teca di cristallo ed esibito soltanto ai viaggiatori stranieri in visita a Bologna, come ricordano le Cronache Cittadine che annoverano fra le altre anche le visite del Duca Alfonso di Calabria nel 1484 e Di Francesco I di Francia nel 1515.

Il Sefer fu poi requisito in epoca napoleonica e portato a Parigi insieme al prezioso bottino costituito dai codici più importanti delle biblioteche bolognesi. Dopo la restaurazione fu riportato poi a Bologna integro e sempre conservato in deposito presso la Biblioteca Pontificia, divenuta successivamente Regia Biblioteca Universitaria.

In una catalogazione ottocentesca, Il Sefer fu attribuito al XVII secolo. Soltanto un anno fa, dopo attente ed inequivocabili indagini condotte dal Professor Perani e confermate da esami al Carbonio 14, è stato invece collocato in un ambito cronologico più antico di 4 secoli, fra il XII ed il XIII secolo, che lo fa considerare il Rotolo della Torah più antico del mondo.

Questo prezioso esemplare, esposto al pubblico eccezionalmente per la sola giornata del 28 settembre, sarà poi ricollocato e conservato come sempre presso la Biblioteca Universitaria bolognese.