La festività di Succot verrà celebrata dal 10 al 17 ottobre 2022 (vigilia il 9 ottobre 2022).
Hosha'anah Rabbah cade il 16 ottobre e Shemini Atzeret il 17 ottobre.
Orario ufficiature per Succot
Acquisto lulav
In ricordo delle abitazioni instabili e precarie in cui il popolo (ebraico) dimorò nel deserto per quarant’anni, gli ebrei a Sukkoth costruiscono delle capanne seguendo disposizioni ben precise e dettagliate, fra cui quella significativa di ricoprire il tetto di fronde e di foglie per lasciarne una parte scoperta affinché vi si possa scorgere il cielo: un monito perché tengano sempre presente, ovunque le vicissitudini della vita li conducano, di lasciare simbolicamente anche nelle loro abitazioni usuali uno spazio da cui entri la luce di Dio.
La festa di Pesach, cioè il momento dell’uscita dalla schiavitù, riveste indubbiamente una particolare importanza. Ma la gioia era oscurata sia dal peso delle vittime egiziane, sia dall’incognita di un futuro che prevedeva un lungo viaggio e una dura lotta per raggiungere e poter dimorare liberi e sovrani nella terra da Dio promessa. La consegna della Torah a Shavuoth aveva certamente lasciato gli animi del popolo turbati e intimoriti. Essa infatti impegnava all’osservanza non solo di leggi, ma anche di comportamenti totalmente nuovi e assai difficili, soprattutto se raffrontati a quelli di uso presso tutti gli altri popoli dell’epoca. (...)
(...) Si viveva in terra di Israele l’anno agricolo. Gli ebrei erano infatti una popolazione prevalentemente agricola. A Pesach iniziava la mietitura dell’orzo, ma quella del grano era ancora lontana. A Shavuoth si iniziava la mietitura del grano e si raccoglievano le primizie, ma prima che giungesse il momento della vendemmia doveva trascorrere il lungo e spesso difficile periodo estivo.
All’interno l’ombra deve essere maggiore della luce. Un’attenzione primaria è riservata alla copertura della capanna da cui si deve intraveder il cielo.
Le pareti possono essere costituite da tende di stoffa. Le capanne devono essere gradevoli alla vista, quindi guarnite di ghirlande e di ornamenti. Molti tuttora appendono alle pareti e al soffitto rami d’olivo carichi dei loro frutti e di cedri, ghirlande di fichi e di melograni, e grappoli d’uva.
Sia alle pareti sia sul pavimento, vengono messi drappi, tappeti e lumi per rendere le capanne accoglienti come una casa.
Durante i giorni di Sukkoth ogni ebreo deve fare della capanna la sua abitazione principale, considerando la propria casa un’abitazione temporanea. Tuttavia se piove e l’acqua ce entra dalle aperture lasciate sul tetto, rischia di rovinare il cibo, si può consumar il pasto in casa.
E’ scritto nella Torah: “prenderete per voi nel primo giorno, un frutto di bell’aspetto, un ramo di palma, rami di mirto e di salice, e vi rallegrate davanti il Signore vostro Dio per sette giorni”. (Lv 23, 49). In base a quest’ordine per Sukkoth si prepara, il lulav, composto da un ramo di palma, tre di mirto, due di salice e, a parte, un frutto di cedro senza difetti. E’ uso dopo la benedizione in sinagoga, agitarlo in quattro direzioni: nord, sud, est e ovest, perché la benedizione di Dio raggiunga tutto il mondo.
Il settimo giorno di Sukkoth (20 ottobre) è denominato Hosha’anah Rabbah: la grande richiesta di salvezza. E’ una giornata in cui ci si rivolge con particolare fervore alla clemenza del Signore.
Shemini ‘atzereth
Fonte: "Le pietre del tempo" di Clara ed Elia Kopciowski