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Di Rav Alberto Sermoneta

"Lo taor et ha'am ki varukh hu - non maledirai il popolo perché è benedetto"

Nella nostra parashà si narra del re di Moav - Balaq - che invidioso e preoccupato del popolo ebraico e della protezione divina di cui gode, manda a chiamare Bil'am famoso profeta e stregone, conosciuto nel mondo dell'epoca, per maledire il popolo di Israele. Come ci racconta il testo della Torà, Bil'am non riesce nemmeno a pronunciare parole di maledizione anzi, tutto ciò che esce dalla sua bocca, non sono altro che frasi auguranti e di lode al popolo. 
Ci si chiede: "come può un uomo emettere frasi o espressioni malauguranti nei confronti di un popolo?" Come può la parola di un uomo avere influenza - negativa o positiva - verso il suo prossimo? 
Non c'è ombra di dubbio che, se un uomo o una popolazione vivono in pace e nel rispetto del prossimo, senza infastidire, senza essere geloso o invidioso di esso, non può altri che essere felice ed essere benedetto dall'Eterno. 
Questo è l'intento del nostro popolo; viceversa, la gelosia degli altri porta a reazioni e proponimenti che hanno dell'irreale. 

Shabbat Shalom