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Di Moshè Marco Del Monte

La Parashà di Miketz viene letta usualmente in prossimità o durante la festa di Chanukà. Come sappiamo la festa di Chanukà rappresenta la vittoria dell’Identità ebraica dal tentativo di essere oscurata dall’assimilazione.

Molte sono le vicende umane che possono portare un ebreo a vacillare nella fede. Credo che le vicende di Yosef possano rappresentare molto bene alcune delle prove a cui è sottoposto uno Yehudi. Yosef si ritrova in dinamiche familiari complicate: gelosie, liti, attacchi interni alla famiglia. Vivere in situazioni del genere può essere causa di indebolimento della fede. Yosef
viene sottoposto ad un tentativo di seduzione dalla moglie di Potifar e riesce a resistere alla tentazione, non commette colpa nei confronti del Signore; anche questa è una grande prova antica quanto moderna a cui è sottoposto uno Yehudì. Yosef avrà una fede incrollabile e alla fine Kadosh Baruch Hu gli farà trovare miracolosamente la sua sposa Yehudià, cioè Osnat, che secondo i maestri era la figlia di Dinà. Anche quando sembra complesso trovare l’anima Gemella si abbia fede come Yosef, perché anche in un paese come l’Egitto, Hashem può mandare miracolosamente la salvezza. Yosef si ritrova in schiavitù, in una situazione di povertà assoluta, altra situazione in cui si potrebbe accusare e incolpare il Signore della propria indigenza. Yosef si ritrova solo in un paese a lui estraneo, circondato da persone che non seguivano la sua stessa via religiosa: quante volte si può essere portati a dire che vivendo totalmente in un contesto non ebraico, forse, si è legittimati ad abbassare il proprio livello di Ebraismo, di Kasherut e così via. Yosef si ritrova Viceré d’Egitto, una carica politica massima, in una situazione economica grandiosa. Anche questa situazione è potenzialmente pericolosa per l’identità ebraica: quante volte in virtù di una diplomazia spersonalizzante si accettano compromessi politico/religiosi a discapito delle regole ebraiche, quante volte il benessere economico può far dimenticare la Fonte di ogni Berachà, questo non succede con Yosef. Quindi credo che Yosef incarni propriamente il concetto stesso di Chanukà, dalla radice Chinukh, Educazione: accendere le proprie luci spirituali, resistere al buio, manifestare la propria ebraicità così come si espone la Chanukkià verso l’esterno delle case, tutto questo crea i presupposti per i molti miracoli quotidiani che Kadosh Baruch Hu ci manifesta.

Shabbat Shalom e Chag Chanukà Sameach