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Di Rav Alberto Sermoneta

Non rovinerò più la Terra a causa dell'uomo, poiché l'istinto dell'uomo è malvagio sin dalla sua fanciullezza e non colpirò più nessun vivente come ho fatto " (Gen. Cap.8 –v.21)

Con questa espressione divina si conclude il racconto del diluvio universale: cosa dobbiamo dedurre da ciò noi lettori? È un messaggio positivo o negativo?
Certo è che le due affermazioni divine non fanno molto onore all'essere umano.
Eppure se D-o conosce tutto, passato e futuro, è possibile allora che abbia creato l'Umanità come fine e scopo di tutta l'opera creativa?
Sono domande che continuano ad essere formulate dalla notte dei tempi, e alle quali nessuno ancora oggi è stato in grado di rispondere.
Se l'istinto dell'uomo è "malvagio dalla sua fanciullezza" perché è stato dato a lui il compito di organizzare la vita sulla terra?
Da quando il mondo è mondo l'uomo ha sempre avuto uno spirito ribelle con l'istinto di sfidare la natura.
Ciò  significa che nel momento in cui l'uomo agisce contro il corso della natura, questa si ribella, scatenandosi contro di lui.
A distanza di millenni, siamo ancora qui a porci domande.
Dovremmo fare qualcosa di più per migliorarci? Riusciremmo così a cambiare un po' la nostra situazione?

Shabbat shalom