Di Rav Alberto Sermoneta

«...E disse Giuseppe ai suoi fratelli: io sono Giuseppe vostro fratello, forse che mio padre è ancora vivo?».

Finalmente con questa Parashà, termina, almeno momentaneamente, il dramma della famiglia di Giacobbe: Giuseppe si fa riconoscere dai suoi fratelli e rivede dopo vent’anni il padre.
Tutto ciò non prima di un'accesa discussione fra Giuda, che prende in mano la situazione, e Giuseppe stesso che ancora si ostina a non rivelare la sua vera identità, accusando questa volta Beniamino di avergli rubato il calice con cui, « un uomo come me opera cose di magia».