Di Marco Del Monte

“I messaggeri tornarono da Yaakov dicendo: Siamo andati da tuo fratello Esav; anche lui ti sta venendo incontro e con lui ci sono quattrocento uomini”.

Spiega il grande commentatore Yosef Chaym nel suo libro Ben Ysh Chay in Parashat Balak Shanà Rishonà che l’uomo è tenuto a dire cento benedizioni giornaliere. Questo si impara da un decreto che istituì David Hamelech: Arrivò un tempo in cui ogni giorno morivano cento persone e nessuno sapeva da cosa dipendesse questo fenomeno, fino a quando il Re David, con il suo spirito di Santità, indagò e capì la radice del problema, decise quindi di istituire la recita di cento benedizioni quotidiane, e la morte si allontanò. I chachamim in masechet menachot 43b insegnano da una baraità che Rabbi Meir disse: Una persona è obbligata a recitare cento benedizioni ogni giorno, come è affermato nel versetto: “E ora, Israele , cosa (מהMah) il Signore tuo D.o richiede da te? (Deuteronomio 10:12) . Non leggere “Mah-Cosa”, piuttosto leggi “Meah” “cento”, quindi, la frase andrebbe letta come: “E ora Israele, Cento, il Signore tuo D.o richiede da te”, con riferimento alla recita delle cento Benedizioni quotidiane. Ma tutto questo come è legato ai quattrocento uomini di Esav? Ci spiega sempre il Ben Ysh Chay che le forze del male hanno un esercito di 400 elementi danneggiatori, proprio come le forze di cui voleva servirsi Esav. Ci spiega il libro Shaarè Kedushà che l’uomo è composto di quattro elementi spirituali presi dai quattro elementi aria, acqua, terra e fuoco; quindi, nel momento in cui morivano cento uomini, ognuno composto di 4 elementi, venivano a mancare 400 elementi giornalieri essendo attaccati da 400 forze negative. Ben Ysh Chay ci dice quale fu il segreto che riuscì a capire David Hammelech. Il re capì che in una singola benedizione in cui si pronuncia il nome Havaya, il quale è composto di quattro lettere, corrispondenti ai quattro elementi, si attivano quattro forze positive; Pronunciando cento benedizioni moltiplicate per le quattro lettere del nome di D.o pronunciate in ogni benedizione, si arriva a quattrocento forze del Bene che vanno a contrastare ed annullare le quattrocento forze di impurità. Aggiunge Ben Ysh Chay che il valore numerico quattrocento, corrisponde alle parole “Rà Ain”, cioè, “occhio malevolo”, cioè quel sentimento di invidia, rabbia, risentimento che provava Esav nei confronti di Yaakov; addirittura quando Esav bacia sul collo Yaakov spiegano i chachamim che cercò di morderlo per ucciderlo, “Vaishakeu”, “lo Baciò” si può tradurre anche come “Lo Morse”; anche il bacio di Esav è un crudele morso. C’e scritto che lo “baciò” e “piansero”, spiega il midrash che in quel momento Hashem trasformò il collo di Yaakov in pietra e che i denti di Esav si frantumarono, Yaakov pianse per l’attacco di quello che pensava fosse suo fratello, Esav pianse perché nell’attaccare Yaakov si autodanneggiò. Forse questo ci dicono i chachamim la preghiera, le berachot, sono elementi che vanno a vincere l’angelo di Esav, le forze del male; prima che si incontri fisicamente Esav c’è bisogno di scontrarsi contro il suo angelo, per poi successivamente, anche in un tentativo di bacio/attacco ci sia la possibilità di essere protetti, e che proprio quei denti usati come arma vengano spezzati.Shabbat Shalom