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Di Rav Alberto Sermoneta

Fra le due parashot, quella di REE’ che abbiamo letto shabbat scorso e quella di SHOFETIM che leggeremo questo shabbat, cade normalmente Rosh chodesh Elul – l’inizio dell’ultimo mese del calendario ebraico.
Il mese di Elul, infatti è un mese particolare, in quanto per tutta la sua durata (ad eccezione dello shabbat), vengono recitate le Selichot, che sono delle preghiere di supplica al Signore, in cui chiediamo di perdonarci delle colpe commesse durante l’anno, ma soprattutto di concederci ogni cosa di cui abbiamo necessità.

 Un famoso Maestro della tradizione italiana, sosteneva in un suo scritto che:
“come ogni malattia fisica, per essere guarita ha bisogno di una cura più o meno lunga ma adeguata, così anche le malattie morali, hanno bisogno di cure più o meno lunghe ed adeguate.
Per curare una malattia morale, il popolo di Israele ha bisogno di curarsi attraverso la recitazione delle Selichot e quindi di un periodo abbastanza lungo, di circa quaranta giorni, prima di potersi presentare al cospetto divino, il Giorno di Kippur, per poter espiare le proprie colpe e finalmente guarire da essa”.
Nelle selichot, troviamo moltissime suppliche in cui si richiede a D-o qualsiasi tipo di necessità, dalla più sacra alla più “profana” ma soprattutto adeguata alle necessità che ogni essere umano ha per vivere una vita dignitosa sotto ogni punto di vista.
Questo mese quindi, viene insignito di un attributo ancora più rafforzativo e cioè:
CHODESH HA SELICHOT VE HA RACHAMIM – IL MESE DELLE SUPPLICHE E DELLA MISERICORDIA.
Sostengono i Rabbini del Talmud che, se Rosh ha shanà è chiamato “JOM HA DIN” (giorno del giudizio) e Jom Kippur JOM SELICHOT VE HA RACHAMIM (giorno delle suppliche e della misericordia, in quanto durante le lunghe e severe preghiere di quel giorno, noi torniamo a chiedere al Signore, tutto ciò che gli abbiamo già chiesto durante le Selichot),
il mese di Elul, racchiude in esso tutte le caratteristiche di queste due giornate uniche all’anno.
Per cui, la nostra forza, non sta soltanto nell’ascoltare lo shofar nei due giorni di Rosh ha shanà e digiunare di Jom Kippur, ma sta nella forte ed intensa preparazione che abbiamo fatto nel mese di Elul.
Per riprendere il discorso del Maestro sopra citato e riportare un esempio che possa riflettersi nella modernità, non si può partecipare e vincere una gara sportiva senza un adeguato allenamento!
L’allenamento sta nel nostro operato nel mese di Elul.

Shabbat shalom e chodesh tov