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Di Rav Alberto Sermoneta

ספר ויקרא  -  פרק כ״ה  
 וּבַשָּׁנָ֣ה הַשְּׁבִיעִ֗ת שַׁבַּ֤ת שַׁבָּתוֹן֙ יִהְיֶ֣ה לָאָ֔רֶץ שַׁבָּ֖ת לַיהוָ֑ה שָֽׂדְךָ֙ לֹ֣א תִזְרָ֔ע וְכַרְמְךָ֖ לֹ֥א תִזְמֹֽר׃

"Al settimo anno sarà sabato dei sabati per il Signore, il tuo campo non seminerai e la tua vigna non poterai" (Vaiqrà 25;4)

Questo è il comandamento che sancisce tutte le regole dell'anno sabatico, in cui per un anno, dopo sei di lavoro, la terra dovrà riposare. Ogni prodotto degli alberi e dei campi, non potrà essere mangiato ma dovrà essere lasciato in pasto agli animali.

È una visione piuttosto moderna del rispetto dell'ambiente e dell'ecologia, che la Torà ci comanda oltre tremila anni fa. Chissà se a quell'epoca c'erano ambientalisti, ecologisti e animalisti, ma sicuramente oggi, nell'epoca della modernità e dell'informatica dovrebbero studiare di più i testi chiamati "sacri" e rendersi conto che, oltre alle preghiere e allo studio di cose definite filososfiche o astratte vi è, all'interno della religione ebraica, una forma di massimo rispetto per tutto ciò che appartiene alla vita e al nostro pianeta.

Shabbat Shalom