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elul1Di Marco Moshè Del Monte

Da oggi inizia un periodo di grande importanza per il popolo d’Israel, il mese di Elul, il quale è contiguo ai dieci giorni penitenziali, cioè quelli che vanno da Rosh Hahanà a Yom Kippur.

Questo è un periodo particolarmente propizio per avvicinarci a D-o, poiché anche Hashem, se così si può dire, Si avvicina di più a noi; l’immagine che ritraggono i Chachamim è quella di un Re che esce dal Suo palazzo per entrare nel campo ed incontrare il popolo. Questo è un periodo molto favorevole per la Teshuvà e per la purificazione. E’ scritto nel Cantico dei Cantici:[…] Pitchì li achotì rayatì yonatì tamatì sheroshì nimlà TAL”” Ascolta, il mio amato bussa! “Fammi entrare, sorella mia, mia cara, mia colomba impeccabile! Poiché la mia testa è bagnata di rugiada”! Molti sono i segreti che contiene il Cantico dei Cantici, Rav Yoram Abargel Zz”L, nel testo Imrè Noam, ce ne propone alcuni: Il termine “Tal” “Rugiada” ha valore numerico di 39 corrispondenti ai 39 giorni del mese di Elul insieme ai giorni penitenziali escluso Kippur, il quale rappresenta il 40° livello di purificazione. In questi 39 giorni Hashem rivoluziona i mondi superiori aprendoci con facilità le porte della Teshuvà, riversando la “Rugiada della resurrezione spirituale” su ogni Neshamà dei Benè Israel, per risvegliarli dall’assopimento causato dalle forze dell’impurità (si veda anche Isaia 26,19 sul concetto di resurrezione attraverso la rugiada). Questi 39 livelli di Purità vanno ad espiare le 39 maledizioni che scesero nel mondo nel momento del peccato di Adam Harishon, ed espiano anche la pena del Malkut, cioè delle 39 fustigazioni; questo è un grande atto di bontà dell’Eterno, che richiede solamente preghiere e buone azioni per allontanare ogni sorta di sofferenza. Il quarantesimo livello, Kippur, è quello del completamento della purificazione per antonomasia, infatti Il numero 40 rappresenta proprio la misura per la rinascita, per la rigenerazione, per il rinnovamento: 40 seà è la misura di quanta acqua deve contenere un Mikvè; 40 giorni e 40 notti servirono al mondo per effettuare il proprio mikvè, la propria purificazione, ai tempi di Noè; le tre serie di 40 giorni in cui Moshè salì sul monte per chiedere espiazione per il popolo; Il completamento del bambino nel ventre materno, come immagine di una nuova vita che nasce necessita di 40 settimane, e così altri esempi. Questi giorni rappresentano un passaggio, un percorso, una scala, dove ogni giorno crea un gradino in più per salire spiritualmente, per poter rinnovare noi stessi, rinforzare il legame con gli altri e soprattutto ritornare ad essere sempre più vicini al Re del Mondo, nel Suo palazzo, come un figlio che ritorna dopo un lungo viaggio al castello e viene accolto con tutti gli onori, e soprattutto con un forte abbraccio del Re che avverà a Sukkot.

Chodesh Tov Umevorach