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Di Rav Alberto Sermoneta

"Emor el ha cohanim bené Aharon – Dì ai Sacerdoti figli di Aaron ".Molti si chiedono il motivo per cui la Torà più volte si esprime con " dabber - parla" e in questo caso con "emor - dì".

Di Rav Alberto Sermoneta

Dopo aver parlato della kedushà, la santità e l'esempio che il popolo deve mantenere fra tutte le altre nazioni della Terra, con la Parashà di Emor vengono date delle chiare e rigide indicazioni di comportamento ai Cohanim.

Di Rav Alberto Sermoneta

La parashà ci racconta della vita e del lavoro dei Cohanim all'interno del Bet ha Miqdash, anche in relazione alla società dell'epoca.

Di Rav Alberto Sermoneta

Rabby Mattià ben Cheresh affermava: Sii sempre il primo a porgere il saluto ad ogni persona; sii piuttosto coda di leoni che testa di volpi" (Avòt 4;20)

Di Rav Alberto Sermoneta

"Vojomer A' el Moshè, Emor el ha kohanim bené Aharon - E disse il Signore a Moshè, di ai sacerdoti figli di Aharon" 

Di Moshè Marco Del Monte

Nella Parashà della settimana vengono riportate le norme relative al comportamento dei Cohanim, in particolar modo si prescrive l’allontanamento da tutte le forme di Impurità del morto, per poi passare alla descrizione delle festività ebraiche.


Di Rav Alberto Sermoneta

Dopo aver trattato lungamente del modo di vita e della disciplina che il popolo ebraico deve tenere nel corso della sua vita sulla Terra di Israele, la Torà, si rivolge a coloro che avevano il compito di amministrare la vita ebraica: i Cohanim – i Sacerdoti.
Essi, essendo delle guide, come tra l’altro i Re ( la Torà descriverà in seguito del loro comportamento), dovevano mantenere un comportamento esemplare in mezzo al popolo, sia sotto il profilo morale che fisico.
Sono infatti descritte tutte le condizioni fisiche che i cohanim dovevano avere per essere idonei al loro speciale compito.Ci si domanda il motivo di queste caratteristiche così particolari: ad esempio non dovevano essere gobbi, né avere malattie agli occhi, né i calli alle mani oltre ad osservare una rigida disciplina morale.