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Di Marco Del Monte

Tradotto e adattato dal Libro “Hok Leyaakov” (Paashat Shemot, Yom Hamishi, Or Yaakov, basato sugli insegnamenti di Rabbì Yaakov Abuchatzeira, Abir Yaakov ZZ”L)

“Mosè disse a D-o ecco quando andrò dai figli d’Israel e dirò loro: 'Il D-o dei vostri padri mi ha mandato a voi', e loro mi chiederanno: 'Qual è il Suo Nome?' cosa dirò loro? E D-o disse a Mosè: "Ehkyeh-Asher-Ehkyeh" (Sarà quel che Sarà), e disse: "Così dirai ai figli d’Israel: 'Ehkyeh mi ha mandato a voi'" (Shemot 3,13-14).

C’è da domandarsi come mai Moshè, quando parla con Hashem, Gli chiede di dirgli il nome di D.o nel caso il popolo domandi quale sia il Suo nome? Forse che il popolo non conosce Hashem? Per rispondere a ciò dobbiamo vedere nelle parashot precedenti quando, nel patto degli animali divisi, Hashem dice ad Abramo che avverrà che il popolo diverrà schiavo per 400 anni, e quindi in base alla tradizione tramandata, i figli d’Israel sapevano che la schiavitù sarebbe durata quel periodo di tempo, ed in quel momento si era a circa metà degli anni di asservimento. Tuttavia, quando Hashem si rivela nel roveto ardente, dice a Moshè che è arrivato il momento della liberazione: Moshè si stupisce e pensa come sia possibile che la parola di D.o non venga compiuta, eppure, pensa Moshe, D.o è verità ed il suo sigillo è verità. Proprio per questo Moshè pensa: “Se annuncerò ai figli d’Israel che è giunta l’ora della liberazione, essi non mi crederanno, per questo mi chiederanno qual è il Suo nome, proprio per verificare che io sia effettivamente l’inviato di Hashem”. Proprio per questo Moshè dice la frase “Veamerù lì ma shemò ma” “e mi diranno qual è il suo nome”, dove le finali delle parole della frase formano le lettere del Nome Tetragrammato Yud Kè vav Kè, indicando appunto il Nome con cui tutti nominavano e conoscevano Hashem. Risponde Kadosh Baruch Hu di rispondere che il nome atttraverso il quale sta dando l’annuncio di libertà è, Ekhyè asher Ekhyè, un nome speciale contenente un messaggio segreto. Il nome Ekhyè ha valore numerico di 21, Ekhyè asher Ekhyè, può leggersi anche come moltiplica 21 volte il nome 21 ed arriverai al numero 441, il valore numerico della parola “Emet” “Verità”, e cioè non c’è contraddizione in Hashem, è solo pura Verità, ed anche se vedete che il decreto di 400 anni finirà tra poco, sappiate che ciò è verità che viene da Hashem.
Come è possibile ciò? Spiega il Hok leYaakov che ogni Ghezerà, decreto, di Kadosh Baruch Hu è “Al Tenai” cioè “con delle condizioni”, ovvero se la persona persiste nelle sue azioni scorrette il decreto si mantiene, ma, nel caso in cui la persona cambia le sue azioni e fa teshuvà, ogni cattivo decreto viene stracciato e annullato. Proprio questo è il significato del nome sacro che Hashem consegna a Moshè: “Sarà, come Sarà”, cioè ci Sarà una conseguenza in base a come Sarà il comportamento: se Sarà persistente nelle azioni malvagie, Sarà persistente il decreto; se ci Sarà un cambiamento nelle azioni in positivo, ci Sarà un cambiamento nel decreto in positivo, e tutto Sarà Verità. Come sappiamo dopo 210 anni il decreto di schiavitù verrà annullato, il popolo verrà liberato, e sarà condotto sotto il monte Sinai per ricevere la Santa Torà.
Che possano annullarsi tutti i decreti cattivi per il merito di questo Nome Sacro e ricevere ognuno di noi la Torà direttamente dalla voce di Hashem.
Shabbat Shalom Umevorach