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Di Moshè Marco Del Monte

Nella Parashà della settimana Hashem mette ulteriormente alla prova Avraham Avinu. Questa volta la prova è davvero difficile: dopo molti anni senza avere un figlio, nasce Itzchak, e quando il giovane raggiunge i 37 anni, Kadosh Baruch Hu chiede ad Avraham di sacrificarlo.

Subito ci si domanda come sia possibile che Hashem chieda un sacrificio umano. La prima risposta è abbastanza semplice: leggendo la scrittura in ebraico si nota come Hashem dica ad Avraham di prendere Izchak e “Vealehu Sham” di "Innalzarlo là” “LeOlà” “per elevarsi a dimensioni spiritualmente elevate" (Rabbenu Bechaye). Quindi Hashem sta chiedendo ad Avraham di fare qualcosa per “Rettificare”, fare un “Tikun” ad Izchak. Infatti, secondo L’Orach Chaym, Rabbenu Chaym ben Atar, Isacco, dopo la sua legatura, andrà in Gan Eden per tre anni, dove verrà modificata la sua Neshamà. Proprio in quel momento nascerà anche Rivkà, ecco che le due Anime Gemelle di Izchak e Rivkà nasceranno contemporaneamente. Per approfondire ancora di più questo avvenimento dell’Akedà potremmo spiegarlo secondo una dinamica prettamente mistico-spirituale. Secondo la Kabbalà Avraham corrisponde all’elemento chiamato Chesed-Misericordia, mentre Izchak corrisponde all’elemento chiamato Ghevurà-Giudizio. Ecco che la legatura di Isacco potrebbe essere letta come l’azione della Misericordia di legare, mitigare, limitare il Giudizio, il Rigore. Non a caso questo movimento lo ritroviamo molte volte nella Halachà pratica. Quando indossiamo i tefillin, infatti, la Mano destra che corrisponde al Chesed “lega” la mano sinistra che corrisponde alla Ghevurà cercando di mitigare il giudizio rigoroso per tutto l’arco della giornata. Non solo, ma in tutta l’halachà la destra, il Chesed, precede la sinistra: quando si mettono le scarpe si indossa prima la destra ma si lega prima la sinistra, nell’indossare gli abiti si inizia ad indossarli dalla parte destra, nella Netillat Yadaym si inizia a versare l’acqua sulla mano destra e così via. Tutto ciò per indicare che in ogni singola Mitzvà comandata da Hashem esiste un significato kabbalistico molto profondo, movimenti di luci spirituali, meccanismi che muovono mondi superiori celesti. Per questo anche una “semplice” storia della Torà ci escrive in ogni tempo dinamiche attuabili nelle più banali situazioni quotidiane trasformandole in veri e propri atti Spirituali.
Shabbat Shalom