Di Rav Alberto Sermoneta
Dopo la liberazione dalla schiavitù, la donazione della Torà - il libro della Vita e della Legge - c'è ora bisogno di un Luogo che funga da cardine dove il popolo affluisca per incontrarsi, dove si amministri la giustizia, dove si svolga la vita cultuale, dove semplicemente si ritrovi l'unità di popolo.
Di Rav Alberto Sermoneta
“E farai una menorà di oro puro di un unico blocco verrà fatta la menorà”.
Di Rav Alberto Sermoneta
"ve'asù li Mikdash ve shakhantì be tokham - e facciano per me un santuario e abiterò in mezzo a loro" (Esodo 25; 8)
Di Rav Alberto Sermoneta
"Reshit goiim 'Amaleq - ve acharitò adé oved - 'Amaleq è il primo dei popoli e la sua fine è andare disperso" (Bemidbàr 24;20).
Di Rav Alberto Sermoneta
Il Signore comanda a Moshè di far costruire il Mishkan - Tabernacolo mobile, che accompagni il popolo per tutta la durata del viaggio nel deserto.
Di Moshè Marco Del Monte
“Veasù li Mikdash Veshachanti Betocham” “E Faranno un Santuario ed io risiederò in mezzo a loro”. Spiegano i Chachamim che questa frase può essere letta anche come “E nel momento in cui si Santificheranno per Me, dimorerò Dentro di loro”.
Di Rav Alberto Sermoneta
"Ve ikkchù li terumà meet col ish asher iddevenu libbò tikkchù et terumatì - E prendano per me un'offerta, ognuno a seconda del desiderio del suo cuore, prendano la mia offerta".
Con queste parole inizia la parashà che leggeremo questo shabbat, in cui viene comandato di raccogliere offerte per la costruzione del Mishkan, il Santuario che accompagnò il popolo durante i quaranta anni di peregrinazione nel deserto.
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