Di Rav Alberto Sermoneta
Bemidbar è la parashà che dà il nome al quarto libro della Torà.
Di Rav Alberto Sermoneta
Siamo alla vigilia di Shavuot, la festa del mattan Torà.
Nella Torà iniziamo a leggere il libro di Bemidbar dove, nella sua prima parashà, viene chiesto da D-o a Moshè il censimento del popolo.
Di Rav Alberto Sermoneta
Coloro che uscirono dall'Egitto erano soprattutto esseri umani con i loro pregi ed i loro difetti.
Di Rav Alberto Sermoneta
Questo Shabbat è l'ultimo prima della festa di Shavu'ot, il sesto sabato dalla festa di Pesach.
Di Rav Alberto Sermoneta
In uno dei capitoli dei Pirké avot che abbiamo letto nelle scorse settimane, troviamo scritto:
"prega per la salute del governo, perché se non fosse per il timore di quello, l'uomo ingoierebbe vivo il suo prossimo" (Avòt 2;2).
Di Rav Alberto Sermoneta
Il quarto libro della Torà, che inizieremo a leggere questo Shabbat è Bemidbàr, termine che letteralmente significa Nel Deserto ma tradotto, sia dai Settanta che dalla Vulgata con il termine "Numeri". Il motivo di questa definizione è che la prima parashà - Bemidbàr - inizia con la mitzvà di censire tutto il popolo, tribù per tribù.
Di Moshè Marco Del Monte
La nostra Parashà inizia con il comando di eseguire un censimento. Rashì spiega che questo voler contare continuamente i Benè Israel è un atto di amore nei loro confronti, come quando si ha una cosa cara e preziosa, a cui si tiene particolarmente: la si guarda sempre, la si osserva, la si cura.
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