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Di Rav Alberto Sermoneta

SHABBAT NACAMU’
Abbiamo appena trascorso il digiuno del 9 di Av, durante il quale abbiamo pianto per la distruzione dei due Templi di Gerusalemme e per tutte le disgrazie occorse al nostro popolo in quelle nefaste giornate. 

Di Rav Alberto Sermoneta

Nella nostra parashà, che contiene come tutto il libro di Devarim, i discorsi che Mosè rivolge al popolo prima di morire, troviamo i cardini su cui poggia tutto l'ebraismo: Monoteismo, osservanza dei precetti nei confronti di D-o e nei confronti del nostro prossimo. 

Di Rav Alberto Sermoneta

Passato il momento del grave lutto del 9 di Av: la perdita della propria identità di popolo, il Tempio di Gerusalemme, la Terra di Israele, bisogna andare avanti.

Di Rav Alberto Sermoneta

Shabbat Nachamù

C'è un proverbio che suona con le parole:
"al cuore non si comanda" ossia non si può imporre ai sentimenti un qualcosa che non ci sta particolarmente cara; così come è impossibile rinnegare qualcun a cui siamo affezionati o abbiamo amato da sempre.

Di Rav Alberto Sermoneta

SHABBAT NACHAMU

Nachamù Nachamù ammì.. - Consolate, Consolate il mio popolo dice il Signore... Poiché ha pagato il doppio rispetto alle sue colpe".

Di Moshè Marco Del Monte

La parashà per antonomasia che parla della forza della preghiera è proprio Vaetchannan.


Di Rav Alberto Sermoneta

La parashà che leggeremo questo shabbat è piena di concetti fondamentali, riguardo la trazione e le regole dell'ebraismo.
In essa troviamo i due pilastri dell'ebraismo: gli Aseret ha dibberot - i Dieci Comandamenti e lo Shemà che è considerato la professione di fede nel monoteismo.
All'inizio di essa però, troviamo l'ennesima preghiera che Mosè rivolge a D-o, supplicandolo di farlo entrare nella terra di Israele.