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Di Rav Alberto Sermoneta

Shabbat zakhor

La parashà di Tezzavvè, contiene una serie di regole per la creazione degli abiti sacerdotali.

Di Rav Alberto Sermoneta

"E tu, comanda ai figli di Israele...." 
L'unico accenno alla persona di Moshè, che troviamo nella nostra parashà è soltanto questo: "attà - tu". 

Di Rav Alberto Sermoneta

La parashà descrive gli abiti che i Cohanim indossavano nel Mishkan prima, e nel Bet ha Mikdash dopo.

Di Moshè Marco Del Monte

Questo shabbat è lo shabbat che cade prima della festa di Purim e fa parte dei quattro Shabbatot “Segnalati”, infatti, si estrarrà un secondo sefer in cui si leggerà la Parashat Zachor, la “Parashà del Ricordo”, o meglio si adempirà ad un precetto ordinato dalla Torà stessa: Ricorda di ciò che ti fece Amalek quando attaccò la parte più stanca e debole del popolo, Non dimenticare!

Di Rav Alberto Sermoneta

"Ve 'asita bigdé qodesh le Aharon achikha le khavod ultifaret - E farai delle vesti sacre per Aharon tuo fratello per l'onore e la gloria" (Shemòt 28;2)

Di Rav Alberto Sermoneta

"Ve 'attà aqrev elekha et Aharon achikha ve et banav ittó - Ed ora avvicina a te Aharon tuo fratello e i suoi figli con lui"

Di Rav Alberto Sermoneta

Un proverbio particolarmente vicino alla nostra epoca, ma assai antico suona con le parole: "l'abito non fa il monaco", usato per indicare che molte volte una persona ci appare in modo opposto a come realmente è.
La Torà però, con la parashà che leggeremo questo shabbat, testimonia esattamente l'opposto di ciò che abbiamo detto nel commentare il proverbio; potremmo dire quindi che l'abito fa il Cohen e addirittura fa il Cohen gadol.
I cohanim semplici indossavano, durante il servizio al Tempio quattro abiti, mentre il cohen gadol ne indossava otto.