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Di Rav Alberto Sermoneta

La 14ma mishnà (15ma per alcuni testi) del V° capitolo del pirkè avot ci insegna a riflettere su alcuni comportamenti dei giovani di oggi.
La presenza di studenti che affollano le aule universitarie e che rendono quasi impossibile la frequenza ad alcune facoltà, può essere definita un incremento alla cultura?

L’aumento di gente che vuole realmente portare a termine i suoi studi e contribuire così ad aumentare la cultura del Paese, può essere definita una cosa positiva?
Nella mishnà in questione leggiamo:
“ ci sono quattro tipi diversi fra coloro che frequentano le case di studio:
colui che va e non mette in pratica ciò che ha studiato (secondo alcuni – non studia), ha il merito di essere andato;
c’è poi chi mette in pratica senza andare (un autodidatta) , ha il merito di aver messo in pratica;
c’è chi va e mette in pratica, costui è un pio.
C’è infine chi non va e non mette in pratica, costui è un malvagio.