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Cari Amici,
in occasione del “Giorno della Memoria” (istituito in Italia con Legge 20 luglio 2000 n. 211) l'anno 2015 segna il settantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
Questa triste pagina della storia europea e mondiale deve aiutarci a costruire per i nostri figli un futuro che sappia ricollegarsi al passato e al presente, in cui sia valorizzata la diversità. Se vogliamo combattere il razzismo, dobbiamo imparare a metterci nei panni dell’altro, pensare che ciò che capita al nostro vicino potrebbe succedere anche a noi.
Con questi presupposti siamo chiamati a costruire nuove politiche culturali, in Italia e in Europa.
Abbiamo il dovere di parlare di SHOAH affinché quell’ignoranza storica diffusa a tutti i livelli non faccia passare false affermazioni come verità assolute.
 
Oggi milioni di Cittadini del Mondo urlano nelle piazze NO alla Violenza e al Terrorismo. Urlano alla difesa dei valori e delle conquiste che la civiltà occidentale ha raggiunto a caro prezzo. Impegnati nella lotta all’odio, all’antisemitismo e alla difesa degli insopprimibili valori di libertà di espressione che evidentemente oggi non sono stati del tutto assorbiti.
Comunità Ebraica aderisce ad ogni manifestazione per la pace, convinta che ogni popolo abbia il sacrosanto diritto alla sua esistenza ed espressione.
Ci dobbiamo immaginare percorsi nuovi acchè il rispetto tra i popoli sia prerogativa delle nostre vite, restando in piedi, con dignità, per vivere la nostra vita e le nostre tradizioni.
 
Quest’anno Comunità Ebraica di Bologna e l'Unione delle Comunità Ebraiche in Italia, promuoveranno la realizzazione di un "Memoriale della Shoah" da ubicarsi in un luogo rilevante della città, invitando artisti e progettisti di tutto il mondo a confrontarsi sul tema.
Lo storico Yosef Hayim Yerushalmi sottolinea come gli ebrei siano stati i primi a dare un senso alla storia per il loro proposito di “riconoscerla”; fare vivere la memoria, quindi, componente essenziale del concetto ebraico della vita, significa non perdere la propria identità.
Il Memoriale della Shoah di Bologna dovrà riuscire a “fermare il passante” in uno spazio che dobbiamo immaginare monumentale in tutta la sua ampiezza ed estensione. Un luogo suggestivo, in cui la Storia, richiamata alla Memoria, diventi un messaggio rivolto a tutta l’Umanità. Nei giorni in cui i “testimoni del tempo” scompaiono è compito della società civile custodire la memoria: la vita continua e i nostri figli saranno la garanzia del ricordo.

Programma della giornata.