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Di Moshè Marco Del Monte

Vayachalom Yosef…E sognò Yosef. Così come suo padre Yaakov ebbe dei sogni profetici, così accadde anche per il figlio Yosef. Quale è la natura del sogno? Esistono sogni profetici? Tutti i sogni hanno un significato? Già il Talmud ci insegna che il sogno è un sessantesimo della profezia, eppure si afferma che i sogni dicono cose vane, allora come spiegare l’apparente contraddizione.

Nel Talmud Masechet Berachot pagina 3a si spiega come esistano delle suddivisioni temporali in cielo chiamate Mishmarot-Veglie in cui avvengono dinamiche spirituali specifiche. Si domanda quindi il Talmud come è possibile capire cosa avviene in cielo? Risponde affermando che, così come ci sono veglie in cielo, così ci sono veglie corrispondenti in terra, e i segnali che si possono vedere in questo mondo indicano i cambiamenti che avvengono in cielo. In particolare, ci dice il Talmud riferendosi alle veglie notturne, che nella prima veglia l’asino raglia, nella seconda i cani abbaiano, nella terza un bambino viene allattato dal seno materno e la moglie conversa con il marito.
Ovviamente questa simbologia va spiegata, ed un commentatore, il Maharsha, lo fa in modo magistrale. Spiega il Maharsha che le tre veglie della notte spiegano la natura dei sogni dell’uomo: Nella prima veglia l’asino raglia: Asino-Chamor ha le stesse lettere di Chomer -Materialità, quindi afferma che i sogni fatti nella prima parte della notte sono un resoconto di quello che è avvenuto nella vita materiale quotidiana; Nella seconda veglia, cioè a metà della notte, i cani abbaiano, quasi come se avessero un sesto senso nel riconoscere qualcosa che l’uomo non può vedere, ciò significa che entità negative si aggirano in quei momenti e possono influenzare negativamente la visione nei sogni, a meno che non si abbia una particolare protezione ad esempio recitando lo Shemà al Hamittà.
Nell’uscita dall’Egitto dove era presente un’entità negativa responsabile della morte dei primogeniti Egiziani, è scritto che non un cane abbaiò contro Israele, a dimostrazione che nonostante ci fossero queste entità, Israel era protetto. Nella terza parte si parla di un bambino che viene allattato, ciò significa che una persona si è rinnovata ed è considerata come appena nata, ed è pronta a ricevere e studiare la Torà, paragonata al latte. Inoltre, la moglie che parla con il marito rappresenta la relazione tra Israel e Kadosh Baruch Hu e quindi il tempo della recitazione della Tefillà e in particolare dell’Amidà, che inizia proprio con le parole Ad.nai Sefatai Tiftach, “Signore mio dischiudi le mie labbra”, dove le iniziali di questa frase danno la parola Eshet, Moglie, quindi come una “moglie” che parla con il Marito. Quindi nell’interpretare se un sogno possa essere profetico o meno, si debbono considerare molteplici variabili incluse il tempo in cui si sogna. Anche nel salmo 127 si parla della venuta del Mashiach dicendo che tutto il tempo passato e tutta questa impaziente attesa alla fine sarà considerata come un sogno.
Con l’augurio di sognare tutti un buon sogno fino al nostro risveglio vi auguro Shabbat Shalom.