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Di Moshè Marco Del Monte

La parashà settimanale comprende vari argomenti come l’offerta delle primizie, le norme sul prelevamento della decima, le benedizioni conseguenti al buon comportamento del popolo.

Ma, forse, la parte che ci colpisce di più dal punto di vista emotivo, è la parte in cui si elencano delle maledizioni, proprio per questo viene chiamata la parashà delle “Tochechot”- Ammonizioni.
La Torà ci dice che esiste la mitzvà di “Hocheach Tochiach et Amitecha”- Rimprovererai il tuo popolo, ma attenzione, i Chachamim spiegano che il vero modo di compiere la “Tochachà”-ammonimento è attraverso
l’“Hochachà”- L’Esempio. La riprensione non deve essere un atto minatorio, accusatorio o diffamatorio, bensì un atto esemplare da imitare, e da cui trarre insegnamento. Forse anche per questo nella parashà troviamo la mitzvà di “Vehalachta biderachav” -E percorrerai le Sue vie, cioè bisogna provare ad emulare il più possibile i Comportamenti Divini, descritti con linguaggio comprensibile all’uomo e per l’uomo, senza però cadere nell’errore di attribuire antropomorfismi al Signore D.o.
Vehalachta” - Camminerai ovvero seguirai l’Halachà, il giusto cammino, i precetti stabiliti; “Bidrachav” nelle sue strade cioè secondo il “Derech Eretz “buon comportamento. Si evince quindi che l’halacha non è una semplice regola da seguire meccanicamente, bensì comprende nella sua essenza anche elevati significati morali. Basti pensare alla regola “Non Spostare il confine del tuo prossimo “, già esposta nella parashà di Shofetim, e ripresa in questa parashà specificando la conseguenza infausta di chi la compie.
Oltre ad insegnarci il rispetto del possesso altrui e l’allontanarsi da ogni sorta di furto, impariamo anche un grandissimo principio morale: “Non ingrandire te stesso diminuendo il tuo prossimo”. Viene in mente l’episodio accaduto a Rav Smuelevich mentre osservava due bambini che confrontavano le loro altezze. Ad un certo punto un bambino spinse l’altro giù dal marciapiede, affermando poi, di essere diventato più alto. Il Rav si rammaricò e disse: “Temo per il futuro di quel bambino. Non vi è nulla di male nel voler essere
alti, ma se per elevarsi è necessario abbassare l’altro, vuol dire che dentro si è vili ed arroganti”.
Non esiste rispetto delle regole senza buon comportamento, e non esiste buon comportamento senza rispetto delle regole, L’Halachà e il Derech Eretz “camminano” sulla stessa “strada”.

Shabbat Shalom