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Di Rav Alberto Sermoneta

Dopo il duro digiuno del 9 di Av viene meno anche il periodo di lutto che gradualmente, dal 17 di Tamuz per ventun giorni si è abbattuto sul nostro popolo, fino a culminare appunto con il digiuno lungo e luttuoso di tisha' be Av.
Anche questo shabbat come quello scorso, prende il nome dalla Haftara', anziché dalla Parashà: esso è infatti chiamato Shabbat Nachamù, in quanto la Haftarà inizia con le parole "Nachamù nachamù ammì - Consolate, consolate il mio popolo"; tant’è che e anche conosciuto con l'appellativo di "sabato della consolazione".